L’agroecologia propone modelli produttivi sostenibili, essa è un approccio scientifico, un movimento su scala mondiale e una pratica.
Il modello agroecologico si basa su una visione di insieme in cui le diverse parti della azienda sono in sinergia, ci si basa sul presupposto che un “ecosistema è dotato di omeostasi, cioè capacità di mantenere un rapporto costante di componenti in un flusso continuo di materia ed energia, tramite le capacità adattative dei singoli elementi e lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi” (1).
Gli obiettivi sono minimizzare l’utilizzo di risorse con impatto ambientale, come farmaci e fertilizzanti, preservare le risorse naturali come acqua, suolo, aria e promuovere lo sviluppo di sistemi sociali equilibrati e la sovranità alimentare.
L’agroecologia trae vantaggio dai processi naturali e delle interazioni benefiche tragli elementi del sistema quali animali, suolo, distese erbose, per migliorare l’efficienza dei sistemi di produzione agricola, che mostrano attributi di diversità, produttività, resilienza ed efficienza(2).
Il punto di partenza per l’organizzazione dell’allevamento è l’etologia, il riconoscimento delle esigenze degli animali, in quanto esseri senzienti(3).
I fondamenti e le pratiche consistono in: organizzazione della azienda in un’ottica sistemica, disegnata sulle risorse locali; riduzione dell’utilizzo di mangimi concentrati a favore dell’utilizzo di foraggi; alimenti provenienti dall’azienda o dal territorio; piano di pascolamento aziendale, favorendo i pascoli permanenti; biodiversità sia delle specie animali e vegetali domestiche che di quelle selvatiche; limitazione utilizzo farmaci veterinari, in modo particolare di quelli ecotossici; estetica del paesaggio e forte legame col territorio; strutture leggere, mobili, minima cementificazione; multifunzionalità; razze e linee genetiche con caratteri di rusticità e adattamento all’ambiente; riduzione consumi energetici da fonti non rinnovabili (4). L’attività veterinaria deve essere di tipo sistemico mirando al mantenimento della salute animale, con approccio One Health.
Punti fondanti del sistema di allevamento impostato con agroecologia:
- Organizzazione della azienda in un’ottica sistemica, e cioè di comunicazione, cooperazione, sinergia, tra natura ed esseri umani, tra animali/piante/umani/suolo
- Riduzione (o eliminazione) utilizzo soja e mais (ad eccezione produzioni locali)
- Riduzione utilizzo granella di cereali e legumi, a favore dell’utilizzo di foraggi verdi (erba) e secchi (fieno, erba essiccata)
- Organizzazione sistema di foraggiamento e catena di pascolamento
- Alimenti animali provenienti dall’azienda o dal territorio
- Piano di gestione dei pascoli (turnazioni, rotazioni, lavorazioni)
- Copertura del suolo tramite pascoli permanenti
- Presenza di leguminose da pascolo in relazione al sequestro di carbonio da parte del suolo
- Biodiversità sia delle specie animali e vegetali allevate/coltivate, sia delle specie selvatiche presenti nell’azienda
- Relazione animale/uomo di tipo collaborativo
- Riconoscimento e rispetto delle esigenze comportamentali degli animali, incluse quelle emotive e sociali, in quanto esseri senzienti
- Nessun utilizzo di molecole farmacologiche ecotossiche, limitazione utilizzo farmaci veterinari, solo nei casi di stretta necessità – Estetica del paesaggio.
LETTURE CONSIGLIATE
- Caporali F., Ecologia per l’agricoltura, Edizioni Red, 1991.
- Altieri M.A., Nicchols C., Ponti L.,(2015), Agroecologia, sovranità alimentare e resilienza dei processi produttivi, Fondazione Giacomo Feltrinelli
- De Benedictis C., Pisseri F., Venezia P., (2015), Con-vivere, l’allevamento del futuro, Arianna Editrice
- Agroecologia e allevamento, Indicatori di Sostenibilità in zootecnia, Il progetto INVERSION”Francesca Pisseri, 2019, “Atti SIVAR, 21° Congresso Internazionale”, p.29-30