AGROFORESTAZIONE E ALLEVAMENTO

L’articolo è estratto da:

  • Prin Abeil M., Iacurto M., Ferrari E., Pisseri F. (2023) “Foraggi arborei nei ruminanti: l’impiego delle frasche di nocciolo, olivo, vite e gelso” Summa Animali da reddito n. 09/ novembre 2023
  • Pisseri F., Iacurto M., Ferrari E., Prin Abeil**** (2024) “Le frasche di albero nella razione dei ruminanti: metodi e casi-studio” Summa Animali da reddito n. 01/gennaio-febbraio 2024

L’agroforestazione (“agroforestry” in inglese) è un approccio che prevede l’associazione di colture arboree (rappresentate da alberi o arbusti) con colture erbacee (come orticole o cereali) e l’allevamento di animali. I sistemi silvo-pastorali e agro-silvo-pastorali sono sistemi misti, in cui interagiscono animali e alberi, o animali, alberi e colture agrarie. A seconda degli elementi interagenti con l’allevamento di animali si possono avere sistemi silvo-pastorali, agro-pastorali e agro-silvo-pastorali, come rappresentato in Figura 1.

Figura 1: Sistemi misti che prevedono l’interazione di colture erbacee e/o arboricole con l’allevamento (foto Francesca Pisseri).

I sistemi complessi e integrati, come quelli agro-silvo-pastorali, sono più stabili di quelli convenzionali per condizioni ecologiche e garanzie di produttività, in quanto vi sono diverse tipologie di produzioni, e la disponibilità dei prodotti è distribuita su diversi mesi. La presenza di specie diverse, inoltre, compensa la variabilità climatica. Questi sistemi sono caratterizzati da spiccata stabilità e sostenibilità, in quanto consentono di creare nicchie ecologiche ad elevata biodiversità, resilienza a eventi climatici estremi e un’offerta foraggera diversificata per gli animali. Gli alberi possono essere una fonte di reddito ulteriore rispetto alle produzioni animali, per esempio la produzione di frutta o di legname.

L’agroforestazione ha anche un importante effetto mitigante sui cambiamenti climatici, in quanto gli alberi stoccano carbonio negli strati profondi del suolo (1).

Per quanto riguarda gli animali di allevamento, l’agroforestry crea microclimi che riducono lo stress termico, riparano dalla pioggia e dal vento e di conseguenza aumentano il benessere animale attraverso il mantenimento delle condizioni ambientali, contribuendo a ridurre le perdite sull’accrescimento, sul tasso di concepimento e sulla mortalità.

Le frasche di alberi e arbusti possono essere anche una fonte di foraggio nei periodi di carenza di erba (estate nel clima mediterraneo). A parità di superficie, un pascolo arborato permette una produzione di biomassa per il pascolamento superiore a quella ottenibile sulla stessa superficie con le sole specie erbacee. (2)

I sistemi misti hanno numerose ricadute positive sul piano del benessere animale e su quello economico. Di seguito riassumiamo i servizi e i vantaggi offerti:

  • Fonte di energia e proteina aziendale nella dieta degli animali 
  • Fonte di foraggio nei periodi critici (esempio forti siccità).
  • Apporto di sostanze ad azione nutraceutici e integrativa (macro e microelementi).
  • Manutenzione del bosco da parte degli animali e diradamento delle giovani piantine in coltivazioni arboree da parte del bestiame (pecore in particolare ed alcune razze bovine) impiegati ad esempio nella spollonatura degli olivi (Figura 2).
  • Elevato benessere animale per libera espressione dell’etogramma. Ad esempio, i bovini possono mettere in atto dei comportamenti innati al momento del parto.
  • Prevenzione dallo stress termico.
  • Protezione dagli insetti: alcune specie di pino hanno proprietà repellenti.
  • Pulizia di mantello e vello per sfregamento con gli alberi, che favorisce la muta e la rimozione di parassiti esterni (es. zecche).
  • Aumento della stabilità dei suoli attraverso il calpestio degli animali.
  • Aumento della resistenza alla siccità delle piante erbacee per mobilizzazione dell’acqua dagli strati profondi a quelli superficiali per azione delle radici degli alberi. 
  • Stoccaggio di carbonio nel suolo.
  • Riduzione del rischio di incendio (es. nel sud Europa e nelle zone siccitose degli Stati Uniti).
  • Aumento della biodiversità.
  • Fertilizzazione del suolo con le feci.
  • Funzioni paesaggistiche e ricreative.
Figura 2: Vacche Limousine in oliveto dell’Az. Agr. Boccea
di Anna Beatrice Federici, Roma (Foto Francesca Pisseri)

Un esempio caratteristico dei sistemi silvo-pastorale è rappresentato dal pascolo di ovini e/o bovini in oliveto (Figura 2). Il tipo di potatura e il sesto di impianto degli ulivi possono permettere sia la raccolta delle olive che il pascolo degli animali, come ovini e bovini, ma anche volatili. Gli animali possono pascolare nei frutteti potati fino ad un’altezza minima di 1.6 metri, senza perdite evidenti nella resa delle olive. Questa tecnica permette di recuperare le potature, l’erba presente nell’interfila ed eventuali polloni basali. Permette anche di ridurre il numero di trattamenti (quindi i costi) e degli input chimici.

Dall’altro lato gli animali beneficiano di una buona fonte di foraggio (erba dell’interfila ed eventuali polloni), si migliora la qualità della composizione degli acidi grassi del latte e dei formaggi derivati.

La gestione di questi sistemi deve essere oculata e supportata da adeguate competenze per permettere di ottenere alimenti ad elevata qualità nutrizionale e organolettica, e al tempo stesso, importanti usi culturali del territorio.

Autore: Maria Prin Abeil e Francesca Pisseri

Bibliografia

  1. https://forest.eea.europa.eu/countries/bosnia-herzegovina/climate
  2. Whistance L., 2018-1 Browse, preserved tree fodder and nutrition https://euraf.isa.utl.pt/afinet
  3. https://www.feedipedia.org

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Autore: Maria Prin Abeil